L’immobile dei primi del ‘900 completa lo skyline del quartiere Santa Maria che sale gradualmente dal porticciolo omonimo sul lato del colle che chiude la Baia del Porto di Ponza. Il recupero conservativo dell’immobile ha restituito una riqualificazione all’area che occupava il rudere ormai in stato di abbandono completo. L’intervento di consolidamento idrogeologico della parete rocciosa è stato il primo passo. Si è voluto fortemente recuperare per intero lo stile originale del palazzo verificando documenti e foto dell’epoca sia nell’esterno con i colori originali, sia per l’interno, compresa la grotta con il ripristino dell’originaria cisterna rimessa così in funzione.